La Cremazione

Qual è la posizione delle Chiese riguardo alla cremazione?

L’esplicita condanna della cremazione da parte della Chiesa Cattolica
risalente al 1886 è stata revocata nel 1963 attraverso l’Istruzione “Piam et Constantem”, ove si autorizza esplicitamente la sepoltura ecclesiastica per i fedeli che hanno scelto di farsi cremare. Il nuovo Codice di Diritto Canonico (1984) ne ribadisce la liceità al n. 1176. La Conferenza Episcopale Italiana ribadisce il suo “placet” nel documento “Libro delle Esequie” del 2012.
Le Chiese riformate non hanno mai sollevato alcuna obiezione teologica o pastorale sulla cremazione.
Per i fedeli delle Chiese Ortodosse invece la pratica della cremazione risulta tuttora interdetta.

Cosa è un rito Laico?

Definiamo come “rito laico” una procedura simbolica di celebrazione collettiva, libera da condizionamenti ideologici o religiosi. In ambito funerario, il rito laico è l’occasione privilegiata per accomiatarsi dalla persona cara nel pieno rispetto della sua identità e della sua storia.
La sua vita, i suoi valori, i suoi affetti riprendono specifica forma e dignità nel comune tributo di memoria che liberamente si esprime negl’atti, nelle parole e nella musica che compongono le “Cerimonie di Commiato” che le So.Crem. hanno fondato e instancabilmente promuovono.

La cremazione nel cristianesimo


Nel 1963, a seguito del Concilio Vaticano II, anche la Chiesa cattolica con l’istruzione Piam et constantem della Suprema Congregazione del Sant’Uffizio ha ribadito l’invito ai vescovi di predicare l’inumazione, che è la pratica tradizionale della Chiesa.

Nel contempo però ha disposto che ai propri fedeli che scegliessero di farsi cremare possano avere la sepoltura ecclesiastica, a condizione che la loro scelta non derivi della negazione dei dogmi cristiani, da appartenenze a sette, dall’odio verso la religione cattolica o verso la Chiesa[2]. Nell’aprile del 2002 il cardinale Jorge Medina Estévez, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha annunciato la preparazione di un’apposita liturgia. Tuttavia, il Codice di Diritto Canonico sostiene nel canone 1176, che «la Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana».

La Cei in data 2 marzo 2012

ha presentato la seconda edizione italiana del “Libro delle esequie” che sancisce un “Si” condizionato alla pratica di cremare i defunti: le ceneri, per la Chiesa cattolica, devono essere conservate nei cimiteri e non dispersi in mare o altrove in natura né conservate in casa o in giardino. Il testo approvato dai vescovi sarà obbligatorio a partire dal 2 novembre 2012.

Invece la maggior parte delle chiese evangeliche e protestanti non solleva alcuna obiezione contro la cremazione. Le Chiese ortodosse, al contrario, la vietano in maniera assoluta, prediligendo l’inumazione.

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